Laboratorio XIII: aerei e psicanalisi.
Inoltre: Mubi, l'editore francese di Goliarda Sapienza e altro ancora.
Laboratorio è un contenitore che riunisce link a testi, podcast e/o materiale video che hanno colpito la mia attenzione nel mese precedente (più o meno).
Oggi due sezioni: Leggere e Guardare.
Alla fine parlo un po’ della prossima uscita di LAB, che arriverà il 4 giugno; Laboratorio tornerà il 18 giugno.
💮 LEGGERE
Come piombo nelle vene || Camilla Longo Giordani || Quants
Pezzo interessante su ciò che l’autrice definisce “narrazioni narcotiche”: Come piombo nelle vene di Helen Garner, Joséphine di Jean Rolin, Romanzo con cocaina di M. Ageev e Scusa i mancati giorni di Daniele Leandri.
Di recente ho riletto alcuni libri di Agatha Christie in preparazione per l’uscita LAB di luglio; sia ne Il pericolo senza nome (uscito nel 1932), sia in Perché non l’hanno chiesto a Evans? (1934) compaiono personaggi con problemi di dipendenza; in parte mi aveva sorpreso trovare testimonianza di una condizione che associo al dopoguerra1 nei libri di un’autrice di solito percepita come innocua e perbenista.
Non posso perdere l’occasione per segnalare di nuovo il romanzo I sensi truccati di Paola Chiesa.
Il femminismo di Armanda Guiducci non smette di interpellarci || Eloisa Morra || Lucy
Giammai2 Laboratorio si lascerà sfuggire qualsiasi cosa parli di repêchage letterari di autrici italiane. Avevo trovato alcuni libri di Guiducci nel ventre della mia biblioteca, e finalmente ho una traccia da seguire invece di doverli prendere in prestito a scatola chiusa3. Il dettaglio che mi ha colpito: Armanda Guiducci ha studiato con Antonio Banfi, come non poche altre figure intellettuali italiane.
John Ashbery’s Analyst || Hannah Zevin || The Paris Review
Psicanalisi, poeti e l’omofobia che ha spesso caratterizzato la disciplina, non solo negli Stati Uniti e non solo nel remoto passato.
Is Mubi Worth $1 Billion? How the Streamer Is Taking on A24 and Neon || Elsa Keslassy || Variety
Profilo di Efe Cakarel, il fondatore di Mubi, e reportage sulle sue prossime mosse — oltre che sul suo tè preferito. L’apertura del pezzo ha scatenato la mia immediata solidarietà, visto che per LAB 57 volevo riguardare La caduta degli dèi di Luchino Visconti (introvabile sulle piattaforme legali, a differenza di Senso, Ossessione o Gruppo di famiglia in un interno). Da appaiare a…
The Popular Alternative || Nicholas Russell || Dirt
Immersione nel funzionamento della casa di produzione A24 (ogni volta che se ne parla mi chiedo cosa sia successo ad Annapurna, tra l’altro), che tendo a trovare più intrigante come esperimento di marketing che dal punto di vista cinematografico.
Truman Capote, an Interview || Cathleen Medwick || Vogue
Dagli archivi della celebre rivista di moda, un’intervista del 1979 all’autore di Colazione da Tiffany (poi adattato in un film che ha fatto dei danni) e A sangue freddo (un libro che ha fatto danni ancora più gravi).
Visions of Dystopia || Paul Rambali || The Face
Dagli archivi di un’altra celebre rivista, un’altra vecchia intervista4 (1988), stavolta a J.G. Ballard. Non sapevo che fosse stato pilota d’aerei! Come James Salter, Roald Dahl e Antoine de Saint-Exupéry.
Inside the fighter-jet school where virtual technology is your wingman || Ed Stocker || Monocle
A proposito di piloti d’aerei: articolo riguardo la International Flight Training School di Decimomannu, in provincia di Cagliari. C’è ben poco di letterario, ed è lontanissimo da un pezzo di denuncia (che del resto non andrei a cercare in una pubblicazione come Monocle). Ne vorrei sapere ancora di più.
Una segnalazione: Cantare nel buio di Maria Corti, romanzo protagonista di LAB 27 nell’aprile 2021, è stato ripubblicato ed è uscito la settimana scorsa per La Tartaruga, a cura di Benedetta Centovalli. Ne sono molto felice.
🪷 GUARDARE
Frédéric Martin, ora directeur général delle edizioni Robert Laffont, racconta del libro che gli ha cambiato la vita: L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, di cui era stato l’editore. Non è un semplice caso di traduzione, visto che, com’è noto, il libro venne ignorato per anni in Italia5 e raggiunse il successo odierno passando dalla traduzione francese curata da Martin per Viviane Hamy.
Ogni tanto c’è qualche scivolone (“questo libro è un manuale d’istruzioni per la felicità”), però trovo sempre che valga la pena avere un’idea di ciò che accade altrove.
E LAB 58?
Nemmeno stavolta ho molta voglia di inventarmi degli indizi, anche se avevo progettato di utilizzare due hit degli anni ‘80.
Dirò, quindi, che sarà ancora un’uscita che tratterà di due libri, stavolta entrambi italiani; pubblicati pressoché nello stesso momento (ma in modalità diverse), ciascuno ha per protagonista un ragazzo omosessuale di nome Andrea.
Ma c’è ancora tempo per un’ultima digressione.
L’altro ieri ho guardato un film di George Cukor che si intitola Ricche e famose, dove entrambe le protagoniste sono scrittrici.
Ci sono diverse feste, nel corso delle quali appaiono alcuni volti noti.
A Malibu, Christopher Isherwood guarda in camera; al centro, credo, il suo compagno Don Bachardy in camicia bianca.
A New York, un occhialuto Ray Bradbury chiacchiera con Gavin Lambert (magari mi comprerò The Goodby People per l’estate).
L’immagine di copertina e le immagini incluse nel testo sono screencap dal film Neun Leben hat die Katze di Ula Stöckl.
Non c’è bisogno di farmi presente l’ovvio: Freud, Le confessioni di un mangiatore d’oppio (1821), il laudano e via discorrendo.
Va be’, diciamo che si fa il possibile.
Mi è capitato di farlo in altre occasioni — per esempio con Laura Conti, i cui libri sono poi stati riportati in libreria da Fandango — e non era andata male, ma preferisco impiegare il mio tempo con criterio.
Questa non è una ripetizione, è un’anadiplosi.
Alcuni dei precedenti libri di Sapienza erano stati pubblicati da Garzanti alla fine degli anni ‘60 (Lettera aperta e Il filo di mezzogiorno) e da Rizzoli (L’università di Rebibbia) all’inizio degli anni ‘80, due case editrici non certo di nicchia, ergo sarebbe il caso di contestualizzare meglio l’immagine di outsider totale che oggi talvolta le viene cucita addosso. Ma è vero che L’arte della gioia non ha potuto contare sulla stessa fortuna.