Laboratorio IV
Liste, interviste, Alice Munro, l’eredità di Hugo Pratt, e lo slang lesbico cinese.
Laboratorio è un contenitore che riunisce link a testi, podcast e/o materiale video che hanno colpito la mia attenzione nel mese precedente (più o meno). A volte i contenuti sono legati alla precedente lettera di LAB, anche se non abbastanza legati da essere inclusi nelle sezioni finali.
Laboratorio esce il terzo mercoledì del mese; oggi c’è solo una sezione: Leggere. Gli articoli disponibili solo dietro paywall sono segnalati da una [P].
Alla fine si parla un po’ della prossima stagione della newsletter.
Solito avvertimento: non sono un’insider, soltanto una lettrice curiosa.
Se desideri sostenere L’altra biblioteca, puoi fare una donazione sulla sua pagina Ko-fi; sarei ugualmente contenta se in alternativa decidessi di fare una donazione a Medici Senza Frontiere.
🍹 LEGGERE
Volume 9: On AIDS | November Magazine
Aspetto sempre con curiosità le nuove uscite di November, che riunisce interviste a figure interessanti del settore artistico-culturale statunitense. Questo volume, il nono, è ispirato dal testo del 1987 di Douglas Crimp, intitolato AIDS: Cultural Analysis, Cultural Activism, che apriva il libro eponimo pubblicato da MIT Press l’anno successivo. Consiglio di iniziare dalla presentazione dell’editor Ryan Mangione, per poi continuare a esplorare (mi è piaciuta la sua conversazione con Cynthia Carr, biografa di David Wojnarovicz e di Candy Darling).
Issue 99 | TANK Magazine
Di nuovo un link che rimanda a un intero numero perché ci sono davvero molti articoli meritevoli. Segnalo in particolare Mitch Therieau sul modo in cui i topoi delle fanfiction vengono utilizzati nei generi romance e YA e l’intervista (incentrata su linguaggio e traduzione) a Kristen Vida Alfaro di Tilted Axis, casa editrice conosciuta per aver portato in Occidente La vegetariana di Han Kang con la traduzione della fondatrice Deborah Smith1.
Who Are These Big Book Lists For? | Kelsey McKinney | Defector
La lista del New York Times sui migliori libri dell’attuale secolo ha centrato l’obiettivo: creare engagement in un periodo di bassa marea per le notizie. Ho trovato abbastanza a fuoco questo pezzo, insieme al takedown della New York Times Book Review scritto da Yasmin Nair, però allo stesso tempo mi sembra che manchi un po’ di immaginazione riguardo il tipo di persona che potrebbe davvero trovare utili queste liste: per esempio, chi proviene da una famiglia di non lettori2 o in generale da un ambiente che non incoraggia la lettura. È soprattutto per questo segmento demografico che vorrei liste migliori3 e premi assegnati a testi più meritevoli (utopia in generale, e in particolare per pubblicazioni generaliste come il NYT). Poi questo tipo di content può anche essere fonte di divertimento, vedi le motivazioni dell’annuale elenco di letture estive suggerite da McKinsey.
La storia di The Hollywood Reporter Roma ricostruita, dal lancio alle dimissioni in massa | Gabriele Niola | Bad Taste
L’esistenza di THRR mi ha sempre affascinato4, perché non ne capivo né la ragion d’essere, né le modalità di sopravvivenza dal punto di vista economico. Il reportage di Gabriele Niola, approfondito e ricco di fonti, delinea un quadro che dice molto di come funzionano le pubblicazioni culturali nel nostro paese. Aggiungo che Penske Media, società statunitense proprietaria di The Hollywood Reporter, un paio d’anni fa è stata al centro di un altro caso: la sua acquisizione di Artforum aveva provocato la chiusura di Bookforum, costola libraria del primo5.
The Bad Enough Mother | Janique Vigier | Bookforum
Se la tua iscrizione data almeno dalla primavera del 2022, forse ricorderai che La figliastra di Caroline Blackwood (Codice Edizioni, traduzione di Gian Ugo Ozieri) è stato il protagonista di LAB 41. In occasione della ventura ristampa da parte di McNally Editions, Janique Vigier lo esamina con acume e traccia anche un ritratto dell’autrice, tanto intrigante quanto eccentrica.
J. D. Vance Changes the Subject | Gabriel Winant | N+1
Il candidato repubblicano alla vicepresidenza degli Stati Uniti è emerso nel 2016 come personaggio pubblico grazie al memoir Elegia americana (Garzanti, traduzione di Roberto Merlini), in un primo molto visto come fonte di rivelazioni riguardo l’elettorato bianco rurale trumpiano, poi criticato per gli stereotipi utilizzati e la mancanza di rigore. Questo articolo dell’anno scorso può essere utile per inquadrare il personaggio. Sul Guardian, invece, una recensione di Hari Kunzru contemporanea all’uscita del libro.
Le casse-tête de la mémoire d’Hugo Pratt | Lucas Minisini | M Le Monde [P]
Da diversi mesi ho l’impressione che la copertura degli affari italiani nel magazine di Le Monde sia aumentata, specialmente considerato che non mi sembra ci sia lo stesso sguardo nei confronti di Belgio, Germania e Spagna — è probabile che Oltralpe scorgano il loro futuro nel nostro presente. In ogni caso, ho letto con interesse questo pezzo sull’opera di Hugo Pratt, contesa tra l’erede Patrizia Zanotti e i figli dell’artista, chiedendomi come mai non sia comparso su una rivista italiana (anche se giova sottolineare che qui il gancio è offerto dalla mostra dedicata a Corto Maltese al Centre Pompidou, aperta fino a novembre). Su Io Donna ho trovato un’intervista di qualche anno fa a Zanotti.
Safarà, alla ricerca dei libri perduti | Arianna Giorgia Bonazzi | Rivista Studio
Intervista a Cristina Pascotto, cofondatrice di una delle case editrici che più si distinguono per il catalogo allettante. Ho notato Safarà per la prima volta quando, nel 2017, hanno ristampato Onnazaka di Fumiko Enchi nella traduzione di Lydia Origlia, splendido romanzo fino ad allora fuori catalogo6. L’uscita di Povere creature! di Yorgos Lanthimos, tratto dal libro omonimo di Alasdair Gray, ha contribuito a rendere più noto il nome della casa.
What I’m Doing About Alice Munro | Brandon Taylor | Sweater Weather
Una riflessione dello scrittore statunitense7, a sua volta vittima di abusi da parte di un parente, sulla notizia uscita una decina di giorni fa riguardo Alice Munro e gli abusi subiti dalla figlia minore, Andrea Skinner, per mano del patrigno, secondo marito della scrittrice. L’istinto di distanziarsi da azioni così abiette è comprensibile, ma che il primo pensiero di molti sia stato ribadire la necessità di separare l’arte dall’artista sembra soprattutto una forma di autodifesa psichica — considerato che nessuno, certamente non Skinner e la sua famiglia, ha chiesto il boicottaggio dell’opera della defunta Munro.
Come sa chiunque abbia letto la biografia di uno scrittore o di una scrittrice: l’arte non riflette la vita dell’artista come uno specchio, la rifrange come un prisma attraversato da un raggio luminoso.
Siting Yao’s bilingual dictionary translates Chinese lesbian slang | Ellis Tree | It’s Nice That
Non c’è molto da aggiungere al titolo: un bel dizionario illustrato bilingue — più libro d’arte che scarno volume accademico — con disegni e spiegazioni del gergo lesbico cinese. Cosa significa “il bordo del pizzo” e a cosa si riferisce “il profumo delle arance”? Da abbinare, per contrasto, a questo pezzo sull’estetica lesbian chic degli anni ‘90.
Mi ha fatto pensare a uno dei miei libri preferiti, il Supplemento al dizionario italiano di Bruno Munari, con foto e spiegazioni di alcuni dei gesti italiani più utilizzati.
🦪 LAB AUTUNNO/INVERNO 2024
L’altra biblioteca dovrebbe tornare a ottobre, la rubrica Laboratorio a settembre.
La programmazione per ora prevede tre uscite, una delle quali dovrebbe essere un Bonus LAB ispirato da una persona cara; le altre due dovrebbero riguardare rispettivamente una scrittrice italiana attualmente non in catalogo (di cui mi sto procurando i libri anche tramite le donazioni sulla pagina Ko-fi della newsletter, grazie!) e, in teoria, un libro scritto da un autore noto per le sue opere di fantascienza. Vedremo se le mie intenzioni si concretizzeranno.
Ci sentiamo tra qualche settimana. Ti auguro delle buone vacanze o, come minimo, qualche giorno di quiete e serenità.
Dal calendario Pirelli 1969 📷 Harri Peccinotti
Adelphi ha usato la traduzione imperfetta di Deborah Smith come ponte per la sua versione de La vegetariana, che tuttora risulta tradotta dall’inglese e non dall’originale coreano; lo stesso vale per Atti umani e Convalescenza della stessa autrice. L’ora di greco è stato invece tradotto dal coreano da Lia Iovenitti.
Di certo chi scrive questa newsletter da adolescente cercava di orientarsi cercando su Google “migliori libri [categoria XYZ]” oppure “vincitori premio Strega”, ed esclude di essere stata l’unica.
Il che non va interpretato come subtweet (sub-substack?) anti-ferrantiano. Dopo aver letto e apprezzato la tetralogia napoletana, diversi anni fa, mi aveva sorpreso ancora di più il livore che il suo successo sembrava suscitare in certe frange della cosiddetta classe intellettuale italiana — specialmente visto che è a Ferrante che si può attribuire un marcato ritorno di interesse all’estero per la letteratura nazionale, una svolta positiva per tutti. Forse dipende dal fatto che i suoi sono gli unici libri criticabili senza conseguenze, mentre per il resto del tempo è necessario giocarsela tra lodi calibrate e silenzio.
Aprile dell’anno scorso:
In un imprevedibile rimescolamento di carte, Bookforum ora è sostenuto dal giornale The Nation, mentre Artforum esiste come ombra di se stesso dopo il boicottaggio dovuto al licenziamento dell’editor David Velasco, avvenuto in seguito alla pubblicazione di una lettera aperta che, il 19 ottobre 2023, chiedeva il cessate il fuoco in Palestina.
Onnazaka - Il sentiero dell’ombra era stato portato in Italia nel 1987 da Giunti nella collana Astrea; dedicata all’autorialità femminile, Astrea era stata ideata e curata da Roberta Mazzanti. L’edizione Giunti vantava anche una prefazione di Carla Vasio, uno dei pochi membri femminili del Gruppo 63. Sempre da Astrea Safarà ha lodevolmente ristampato anche Il figlio della fortuna di Yūko Tsushima, tradotto da Maria Teresa Orsi.
Di suo in italiano è possibile leggere Una vita vera (Codice Edizioni, traduzione di Gioia Guerzoni) e Gli ultimi americani (Bollati Boringhieri, traduzione di Francesca Manfredi).