Laboratorio III
Il vizio più cool 🚬, Patrizia Vicinelli, Miu Miu, sollevamento pesi, China Miéville & more.
Laboratorio è un contenitore che riunisce link a testi, podcast e/o materiale video che hanno colpito la mia attenzione nel mese precedente (più o meno). A volte i contenuti sono legati alla precedente lettera di LAB, anche se non abbastanza legati da essere inclusi nelle sezioni finali.
Laboratorio esce il terzo mercoledì del mese; oggi c’è solo una sezione: Leggere. Alla fine c’è un indizio sul libro LAB del prossimo 3 luglio.
Un avvertimento: non sono un’insider, soltanto una lettrice curiosa.
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🌳 LEGGERE
Romano Bilenchi: oltre l’impegno | Goffredo Fofi | Lucy
Mi piace molto questa rubrica in cui Goffredo Fofi ricorda i suoi Compagni di strada. Il nome di Romano Bilenchi (1909-1989), scrittore e giornalista, è apparso spesso a margine di altri miei interessi letterari; questo articolo mi ha fatto venire voglia di leggerne romanzi e racconti. Lo scritto di Fofi sui Quaderni Piacentini menzionato si può leggere qui, grazie alla Biblioteca Gino Bianco.
Acts of Language | Isabella Hammad | The New York Review of Books
Una riflessione sul linguaggio e sull’uso che se ne fa quando si parla della guerra a Gaza. Anche se Hammad si concentra sulle reazioni negli Stati Uniti, ci sono evidenti paralleli con la situazione italiana. Da accompagnare a questo breve pezzo di Harper’s che riporta la traduzione in inglese delle frasi scritte sui muri dell’ospedale Al-Shifa, ridotto in rovina dall’assedio dell’esercito israeliano.
Riguardo la questione palestinese, in italiano consiglio il libro Terra contesa di Lorenzo Kamel, uscito nel 2022 per Carocci.
Beauvoir-Fanon : comment une réconciliation impossible suscite l’imagination | Mickaëlle Provost | AOC
Nell’estate del 1961 a Roma accadevano moltissime cose; lì si trovavano anche Simone de Beauvoir, Jean Paul Sartre e Frantz Fanon. Sartre scrisse la famosa introduzione ai Dannati della terra (Einaudi, a cura di Liliana Ellena), testo chiave dello psichiatra nato in Martinica, ma cosa si può dire dell’incontro intellettuale mancato tra Beauvoir e Fanon? Provost indaga.
Patrizia Vicinelli, la sguainata | Andrea Cortellessa | Antinomie
Da quando, un paio d’anni fa, ho letto Vita privata di una cultura di Carla Vasio (Nottetempo), cerco sempre di informarmi di più sui membri femminili del Gruppo 63, ergo ho trovato molto interessante questo pezzo su Patrizia Vicinelli. Misteriose le ragioni che spingono l’autore a includere inutili incisi stizziti riguardo Goliarda Sapienza e Amelia Rosselli. Inoltre.
The Coolest Vice | Viktoriia Vasileva | Vik’s Busy Corner
Ricordo che, ormai quindici anni fa, Dior selezionò per il profumo Eau sauvage una fotografia di Alain Delon scattata da Jean-Marie Perier e risalente al 1966: nell’immagine originale c’era una sigaretta tra le dita dell’attore; nella pubblicità, la sigaretta era scomparsa1. Vasileva osserva l’evolversi della rappresentazione del fumo (tabacco: malvagio; erba: salutista).
Richard Lloyd dei Television, durante una cura di disintossicazione (📷 Godlis)
Anne Elliot is Twenty-Seven | B.D. McClay | The Paris Review
Noi esseri umani invecchiamo; i personaggi letterari, di solito, rimangono sempre della stessa età. Che cosa significa il fatto che Anne Elliot, la protagonista di Persuasione2, abbia ventisette anni?
Book girl summer: Why brands are leaning into the literary world | Madeleine Schulz | Vogue Business
A proposito di Persuasione: insieme a Quaderno proibito di Alba de Céspedes e a Una donna di Sibilla Aleramo, è uno dei tre titoli scelti da Miuccia Prada per le Miu Miu Summer Reads — forse sull’onda dei Rendez-vous littéraires di Chanel3, cominciati nel 2021, e di varie altre iniziative4. Considerati gli ultimi casi di sfruttamento legati alle case di moda, è difficile non osservare il tutto con scetticismo, ma se significa qualche paio d’occhi in più concentrato su libri meritevoli… l’editoria, del resto, è un altro settore culturale che non si distingue certo per le condizioni di lavoro eque.
China Miéville Writes a Secret Novel With the Internet’s Boyfriend | Hannah Zeavin | GQ
Cioè Keanu Reeves, forse non proprio il primo candidato che indicherei al titolo di “Internet’s boyfriend”. Il romanzo si intitola The Book of Elsewhere ed è basato su BRZRKR, serie a fumetti in dodici volumi scritta in parte da Reeves stesso. Il pezzo, però, è soprattutto un ritratto di Miéville, che ritorna dopo un periodo difficile caratterizzato dalla depressione.
Colleen Hoover Is a Wildly Successful Author. Why Did She Stop Writing? | Lauren Larson | Texas Monthly
La scrittrice più famosa del mondo è bloccata. Ho cercato più volte di avvicinarmi al mondo del romance, verso il quale non riesco a provare un autentico interesse; questo profilo mi ha spinto a leggere uno dei suoi romanzi, cioè Verity5. Hoover ha un problema molto raro per chi fa il suo mestiere: sente la pressione della fama.
Strength Training | Phil Christman | The Point
In Due donne, grassa e magra di Mary Gaitskill, protagonista della cinquantatreesima uscita de L’altra biblioteca, una parte dell’evoluzione della protagonista Dorothy Never passa anche dalla palestra, dove si dedica al sollevamento pesi. Phil Christman esamina il ruolo della disciplina nella sua vita.
E LAB 54?
Come i giallisti della Golden Age, non mento mai nel dare gli indizi, però mi riservo il diritto di divertirmi.
Aggiungerei che la prima puntata di Mad Men, andata in onda nel 2007 e ambientata nel 1960, è incentrata sul problema di come pubblicizzare le sigarette Lucky Strike quando non si possono più negare o minimizzare i rischi per la salute. La resilienza del tabacco!
Non ho mai avuto una risposta viscerale ai romanzi di Jane Austen come mi è capitato con altri classici, ma Persuasione, per la sua malinconia, è quello che preferisco di gran lunga. Peccato per il tremendo adattamento con Dakota Johnson.
Mentre le Miu Miu Women’s Tales, una serie di corti girati da registe (con nomi che vanno da Agnès Varda a Lucrecia Martel, da Alice Rohrwacher a Mati Diop), sono un progetto molto più longevo.
Se i casi negli ultimi anni sono particolarmente numerosi, è impossibile non pensare anche al periodo in cui le clutch letterarie di Olympia Le-Tan imperversavano, più di dieci anni fa. Persone più esperte di me senza dubbio saprebbero tornare ancora più indietro nel tempo (la collezione 1980 di Yves Saint Laurent ispirata ai suoi poeti preferiti, per esempio, oppure, l’anno dopo, la pellanda con scialle disegnati dallo stilista per l’entrata ufficiale di Marguerite Yourcenar all’Académie Française).
Verity è un romanzo facilmente inquadrabile nel sottogenere del gothic romance (giovane donna si trasferisce in una casa sconosciuta, c’è un uomo tormentato e affascinante, strani e paurosi accadimenti interrompono la quiete — convenzioni modellate sui superiori Jane Eyre e Rebecca, la prima moglie), scritto da una persona che dimostra sicura padronanza del ritmo narrativo; alla discreta competenza tecnica soggiace un prevedibilissimo sottotesto retrogrado, però il romanzo rimane così scorrevole che si capisce come possa conquistare persone disabituate o mai abituate alla lettura. Il paragone tra cibo spazzatura e generi letterari cosiddetti di consumo è banale, eppure: leggere Verity è come mangiare un intero pacco di popcorn. Non è un pasto completo, ma a volte non si desidera di meglio.