Laboratorio X: spie e ketamina.
Un romanzo etiope, un celebre logo italiano e le risposte alle domande ricevute il mese scorso.
Laboratorio è un contenitore che riunisce link a testi, podcast e/o materiale video che hanno colpito la mia attenzione nel mese precedente (più o meno). A volte i contenuti sono legati alla precedente lettera di LAB, anche se non abbastanza legati da essere inclusi nelle sezioni finali.
Oggi due sezioni: Leggere e Guardare.
In coda ci sono le risposte alle domande che ho ricevuto il mese scorso.
Il prossimo Laboratorio arriverà il 19 marzo.
LEGGERE
King Ketamine || Taija Mars McDougall || Parapraxis
Uso ed effetti della ketamina, la droga degli anni Venti del XXI secolo, letti attraverso la figura di un suo affezionato consumatore: Elon Musk.
Extra! ENI || Michele Galluzzo || Medusa1
Un estratto dal libro di Michele Galluzzo, Logo in Real Life (Krisis), che racconta del logo dell’AGIP, il cane a sei zampe. Design industriale, sovversione anticapitalista, l’Ente Nazionale Idrocarburi, e Petrolio di Pier Paolo Pasolini.
Rentrer en Palestine || Anas Alaili || La Vie des idées
Come la letteratura palestinese si è occupata del ritorno a casa in seguito agli accordi di Oslo del 1993.
How TV spy thrillers are booming in an age of distrust || Laura Martin || BBC
Il ritrovato successo delle storie di spie nelle serie. Confesso di aver trovato variamente noiosi tutti i titoli menzionati (nessuno dei quali vale The Little Drummer Girl, serie diretta da Park Chan-wook e tratta da un romanzo di John Le Carré), tuttavia questo ritorno della paranoia rimane interessante. Sull’argomento segnalo anche l’ultima puntata del podcast EI Talks con vari esperti ospiti.
The Volunteers of Death || Michael Barron || The Baffler
Storia di Oromay, un romanzo etiope scritto da Baalu Girma, segretario del Ministero dell’Informazione, forse poi assassinato proprio per averlo scritto. L’idea di un funzionario politico con la vocazione per la scrittura, figura comunissima in passato2, mi ha ricordato Vicinoallozero di Natan Dubovickij (tradotto da Serena Prina per Feltrinelli), pseudonimo dietro cui si celerebbe Vladislav Surkov, a sua volta ispiratore del personaggio al centro del romanzo Il mago del Cremlino3 di Giuliano da Empoli, ex consigliere di Matteo Renzi.
E ancora: Ottessa Moshfegh ha scritto dieci brevi racconti per accompagnare la nuova campagna di Prada con Carey Mulligan ● La guerra nei sogni degli ucraini ● L’autobiografia di Angela Merkel ● George Pelecanos su Cornell Woolrich ● Perché ci piacciono le storie sulla fine del mondo? ● Joan Didion & Georgia O’Keeffe & Martha Stewart (& Eve Babitz) ●●●
GUARDARE
Broken English: Three Songs by Marianne Faithfull
Un cortometraggio di dodici minuti — le canzoni: Witches Song, The Ballad of Lucy Jordan e l’eponima Broken English — diretto dal grande Derek Jarman, per l’uscita dell’album che avrebbe rilanciato la carriera di Marianne Faithfull.
Chi è iscritto da molto tempo alla newsletter ricorderà forse che, tra i miei libri preferiti del 2022, c’era una raccolta di sue fotografie da lei commentate.
Avevo ripreso ad ascoltarla spesso perché, nel preparare l’uscita su La figliastra di Caroline Blackwood, avevo letto Memories, Dreams and Reflections, una delle sue autobiografie4.
Difficile non dire banalità sentite ma noiose tipo “le sue canzoni mi hanno accompagnato in periodi felici e momenti difficili”, quindi mi limito a segnalare due bei pezzi in memoria di Faithfull scritti da Giulia Cavaliere su Domani e da Daniele Cassandro su Internazionale.
DOMANDE & RISPOSTE
Purtroppo né Substack né Google registrano l’identità di chi ha lasciato un commento o una domanda, dunque sono rimasti anonimi e non posso rispondere in modo personalizzato. Grazie a chi mi ha scritto cose gentili: ho letto tutto.
E ora, le domande.
Here to serve! Posso addirittura darti delle date: 7 maggio, 4 giugno, 9 luglio; ogni volta LAB tratterà di due libri che, secondo me, in qualche modo si parlano.
Il tema di aprile si potrebbe riassumere in “capire di essere dalla parte del nemico, e successive reazioni”. L’uscita potrebbe piacere soprattutto a chi ne ricorda due precedenti: sui racconti coloniali di Alessandro Spina del 2021 e su Le soldatesse di Ugo Pirro del 2023.
Domanda legittima, soprattutto perché se ti ricordi di Affettati sei iscritt* davvero da tantissimo tempo.
Per chi non sa di cosa si tratti: Affettati avrebbe dovuto essere una mia seconda newsletter, dedicata alla narrativa italiana contemporanea. Un’idea che avevo avuto nel 2021 circa.
Non ho proceduto per una combinazione di fattori, dei quali i due più gravosi sono la mancanza di tempo e la mancanza di voglia.
Riguardo la mancanza di tempo: per come intendevo io il progetto, avrei dovuto leggere uno o più altri titoli dell’autore o dell’autrice del libro selezionato, e non è detto che l’avrei fatto con piacere. Preferisco dedicare le mie risorse a qualcosa che mi dia soddisfazione, come accade con L’altra biblioteca. In ogni caso, non avrei abbastanza tempo per due newsletter; anche le uscite di LAB sono diminuite nel corso degli anni.
Riguardo la mancanza di voglia: l’impressione ricavata da ciò che definirò la scena editoriale italiana5 è che sia composta per la maggior parte da ipocriti sempre in patetica attesa di recensioni negative ai libri dei loro concorrenti, purché non debbano spendersi in prima persona.
Perché dovrei essere io a fare il lavoro degli altri? Non cerco, né mi servono, entrature.
E poi, sempre da tenere a mente: il mio contributo non è fondamentale.
Se non conosci Marianne Faithfull (o la conosci solo come bel faccino/figura tragica), qui c’è una playlist di sue canzoni che ho messo insieme un paio d’anni fa.
Per quanto riguarda il cinema, mi manca poco prima di finire il vaste programme di seconde visioni che ho iniziato nell’insalvabile estate del 2023.
Più seriamente, ti consiglio Gherigli, la nuova newsletter di un’amica che può parlare dell’argomento con maggiore competenza tecnica.
Come ogni anno, mi riprometto di andare a teatro per vedere il repertorio classico, visto che leggo con difficoltà le opere teatrali. A Milano ci sono in cartellone sia la Fedra di Racine, sia L’avaro di Molière.
Ascendente Sagittario; la Luna è in Scorpione, congiunta al Sole; Venere in Sagittario, alla massima distanza dal Sole, come in questi giorni.
In omaggio: i temi natali elaborati da André Breton per varie figure della letteratura francese, e non solo.
Confesso che non c’era una domanda che speravo arrivasse! Non sono molto socievole e non ho nulla da vendere6 :)
Ma non mi sottrarrò al notturno rito, quindi la domanda che mi farei è: chi è secondo te la persona più imprevedibile ad avere una newsletter su Substack? E chi, invece, la più prevedibile?
La risposta: la persona più imprevedibile è Pamela Anderson; le più prevedibili, Žižek, Bifo e qualunque autore/autrice statunitense di medio successo (e, in misura minore, proveniente dall’anglofonia — ma si tratta soprattutto di statunitensi).
L’immagine di copertina tratta da Eva di Joseph Losey, e rappresenta Jeanne Moreau mentre legge l’autobiografia di Billie Holiday.
Le statistiche di Substack mi dicono che condivido circa il 10% delle iscrizioni con Medusa, ergo questo link sarà soprattutto per il restante 90%.
Dall’antichità classica a Churchill, che vinse un Nobel per la Letteratura.
L’inizio del capitolo dedicato alla scrittrice, di cui Faithfull descrive poi l’agonia:
Few have defied reality, housekeeping and common sense with such relish (and hilarious results) as Lady Caroline Blackwood. Her novels are dark fables and her life was just as extravagant: heedless, magical, and filled with black humor.
I adored her.
Per non sembrare arrogante forse dovrei citare una frase tratta da una lettera di Alba de Céspedes ad Arnoldo Mondadori, in È una donna che vi parla, stasera: “il mondo letterario continua a essere quello che è e che è sempre stato: falso e mutevole”, oppure Elémire Zolla in Sprofondare orizzontalmente: “ogni contatto con l’industria culturale attesta volgarità e soffocato dolore” (addirittura!).
Non che ci sia per forza qualcosa di male nell’avere qualcosa da vendere. Si potrebbe anzi argomentare che chi scrive questa newsletter dovrebbe farsi furba e trovare qualcosa da vendere per monetizzare. O mettere un paywall.