Bonus LAB: Letture notevoli del 2023
Nel 2023 ho letto poco, circa metà dei libri che leggo in un anno normale. Da marzo a luglio ho girato per ospedali; poi c'è stato un lutto. Le letture notevoli sono soltanto quattro.
Romanzi e racconti
Entrambi i libri di questa sezione sono: francesi, scritti da autrici e legati all'eros.
Entre chien et loup di Félicité de Choiseul-Meuse, pubblicato per la prima volta nel 1809, è un romanzo libertino dall'impianto decameroniano: nove dame, riunite in campagna per l'estate, ogni sera si raccontano come hanno perso ciò che si perde una volta sola — la verginità. Nonostante il tema possa essere variato solo fino a un certo punto, visto che si tratta sempre di aristocratiche o borghesi coinvolte in rapporti eterosessuali, è stato interessante e rivelatorio leggere un romanzo erotico di mano femminile che risale a un'epoca così lontana dalla nostra.
Il necrofilo di Gabrielle Wittkop (ES, traduzione di Renato Baldassini), invece, è uscito nel 1972 per la casa editrice di Régine Desforges. Il necrofilo del titolo è Lucien, narratore e protagonista del romanzo, le cui inclinazioni sessuali sono tanto ecumeniche quanto specifiche: uomini, donne, neonati, anziane, purché siano tutti morti! L'eleganza artica dello stile e la giocosità autoriale aiutano a superare i momenti più nauseanti; ne vale la pena per poter arrivare a testimoniare la moralità di Lucien: "il n'y a qu'une seule chose sale : la souffrance qu'on peut causer".
Memorie
In estate non ho finito nemmeno un libro da Ferragosto a metà settembre, finché Works di Vitaliano Trevisan (Einaudi) non ha contribuito a far crollare il mio blocco del lettore. Si tratta di un'autobiografia tramite il lavoro, o meglio, tramite i lavori via via svolti dall'autore nel corso della vita: alcuni appaganti, altri noiosi, sempre con un occhio diffidente nei confronti dei datori di lavoro (compresi i migliori). Affresco del Veneto nella seconda metà del Novecento, autoritratto di Trevisan prima di poter vivere d'arte.
Ne Il buon Stalin di Viktor Erofeev (Einaudi, traduzione di Luciana Montagnani), l'autore esamina il rapporto con suo padre, un importante diplomatico sovietico. Attraverso questo legame familiare, Erofeev punta il riflettore sulla relazione della Russia con il proprio passato e con l'ultimo piccolo padre: Stalin.
Grazie ad Andrea per la revisione del testo e per la sua pazienza.
Grazie a Silvia, Federico, Harald, Elisa e Livia per il loro sostegno nel corso di un anno difficile.